martedì 29 marzo 2011

All'alba Roma si tinge di Nonviolenza: "Stop War"


Roma si sveglia con un messaggio nonviolento, direttamente indirizzato contro l'operazione "Odissey Dawn", a firma umanisti. Questa mattina, infatti, all'alba, un gruppo di attivisti che si firmano "umanisti-nonviolenti", sono saliti su Colle Oppio, di fronte al Colosseo, calando uno striscione di oltre dieci metri con una scritta dal chiaro significato: "Stop War".
Pressenza Roma, 3/28/11 "Inutile continuare con le maschere delle missioni umanitare - recita un comunicato arrivato in redazione- nonostante i cavilli e i nomi che si vogliono dare quella con la Libia è una guerra. Una guerra portata avanti nonostante l'articolo 11 della nostra Costituzione e, paradossalmente, contro uno dei nostri ex partner economici privilegiati. E' giusto ricordarlo, ma la Libia di Gheddafi, fino a pochi mesi fa era osannata con quote e partecipazioni nei settori bancari, finanziari, energetici e dell'industria bellica. Un'industria che solo due anni fa, in un solo biennio, ha venduto, proprio ai libici circa 205 milioni di armi".
Lo striscione, calato di fronte a quello che è sicuramente il monumento più famoso della capitale, proprio sopra la metro cittadina che accoglie migliaia di pendolari ogni giorno, è rimasto per lunga parte della mattina appeso, divenendo attrazione per turisti e passanti. Un chiaro segnale del malcontento dei cittadini nei confronti di un'intervento militare che non sta assolutamente riscontrando consensi. Allo striscione degli anonimi attivisti umanisti, infatti, si aggiungono le proteste andate in scena, nei giorni scorsi, in tutte le università italiane, in particolar modo all'interno de "La Sapienza" di Roma, ieri teatro di un'altro striscione dal titolo "No in my name".
Gli attivisti di stamattina, come quelli di ieri, hanno sicuramente voluto manifestare la loro posizione.
"Questo mondo - hanno concluso infatti nel loro comunicato gli umanisti- ha bisogno di un'evoluzione, tutta l'umanità ne ha bisogno e non può essere che indirizzata verso la Nonviolenza, verso un mondo che propone a favore dell'essere umano e che non lotta contro. L'uomo deve essere il valore centrale di ogni politca e di ogni azione".
Finalmente, da più parti, arrivano prese di coscienza. Un fatto su cui R2U pone subito l'attenzione dal momento che, come detto fin dal nostro primo editoriale, ricerchiamo e combattiamo, prima di ogni altra cosa, l'indifferenza.

mercoledì 23 marzo 2011

In digiuno contro la guerra

Vivo in un paese che nella sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, ha scritto che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali": perche' non sono stato capace, non siamo stati capaci, di far rispettare questa legge?


http://www.pressenza.com/npermalink/in-digiuno-contro-la-guerra

domenica 13 marzo 2011

La sostanza della violenza

La paura, il nulla e la morte sono la sostanza della violenza, è di questo che è fatta. Ma non è la paura il fondamento dell'umano. Non è la morte quello che gli dà significato, bensì la sua necessità di immortalità e di trascendenza. Se la scintilla dell'immortalità fosse custodita nel fondo del cuore umano, come una brace sopita che ha bisogno di un soffio per accendersi e se all'improvviso quel soffio l'infiammasse e volesse uscire dal suo mondo lontano per tingere il mondo umano; se un'azione fosse diversa da un'altra per il fatto che certe azioni accendono il fuoco interno ed altre azioni lo spengono; se l'essere umano fosse l'esca in cui si annida la scintilla divina e la sua azione fosse la pietra che la infiamma, se quel fuoco interno fosse tanto intenso da illuminare il mondo che guardo; se tutto fosse ricoperto da un fuoco di essenza e senso e se quello mi riempisse dalla testa ai piedi, non vorrei mai spegnerlo. L'atto morale è tale perché infiamma la scintilla divina all'interno dell'essere.


Dario Ergas, 18 luglio 2009 per la Fondazione Laura Rodríguez

martedì 1 marzo 2011

So che non sono solo

E' certo che siamo colpiti da questa crisi, perchè bene, siamo passeggeri di questa nave speciale, però è certo che siamo maggiormente sani psicologicamente, è necessario dunque che ci proteggiamo mutuamente, che contiamo sull'altro e al suo appoggio incondizionato.
Dunque quando mi sento debilitato, preoccupato, destabilizzato o timoroso ( questa particolare mistura... ) so che non sono solo, sento una specie di protezione, so positivamente che c'è un intenzione lanciata, un processo nel quale mi sento incluso e questo mi accompagna, mi da forza e allegria.


Silo 1980